di Gerard Depardieu
Gérard Depardieu si racconta in un flusso travolgente in cui parla della sua vita e delle sue emozioni senza risparmiare nessuno, soprattutto il potere in tutte le sue forme, e in particolare quello delle grandi case di produzione cinematografiche e televisive. Senza peli sulla lingua, Depardieu fa nomi e cognomi, espone la sua rabbia, ricorda il suo passato, gli amici dei tempi lontani, e quelli di oggi. Più che difendersi, si confessa, e sviscera i suoi pensieri sulla religione – per due anni si è convertito all’Islam – sulla politica, sull’ipocrisia dei media e della politica, sul suo rapporto con Putin, con il cibo e con l’alcool, sulla morte, sui figli, sui suoi amori. Non un’autobiografia quindi, ma piuttosto una sorta di «orazione» per raccontare finalmente e completamente la propria complessa e contraddittoria interiorità.